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Immagine del redattoreFRANCESCO DEGL'INNOCENTI

La natura variegata delle cause della malattia mentale


The dappled nature of causes of psychiatric illnes: replacing the organic-functional/hardware-software dichotomy with empirically based pluraralism


Kenneth Kendler

Mol Psychiatry, 2012


La nostra tendenza a vedere il mondo della malattia mentale in termini oppositivi e dicotomici ha tre cause maggiori: la filosofia di Cartesio, lo stato della neuropatologia alla fine del XIX secolo in Europa (dove i disordini furono divisi in quelli con o senza una patologia dimostrabile e etichettati, rispettivamente, come organici o funzionali), e l’influente concetto di funzionalismo computazionale dove il computer è visto come un modello per il sistema mente-corpo (cervello=hardware, mente=software). Queste dicotomie che si rinforzano l’un l’altra, le quali hanno una perniciosa influenza nel nostro campo, fanno una chiara predizione di come ciò che marca le differenze (alias fattori di rischio causali) nei disordini psichiatrici dovrebbero essere distribuiti in natura. In particolare, i disordino psichiatrici sono simili ai nostri laptop, che quando non funzionano lo sono per problemi di hardware o software? Io suggerisco 11 categorie di fattori di rischio causali: dalla genetica molecolare sino alla cultura e faccio una review la loro distribuzione nella schizofrenia, nella depressione maggiore e nella dipendenza da alcool. In nessun caso questa distribuzione somiglia a quella predetta dalla Cartesio dicotomia organico-funzionale/hardware-software. Invece le cause dei disturbi psichiatrici sono variegate, distribuite largamente attraverso categorie multiple. Noi dobbiamo abbandonare Cartesio e il computer-funzionalismo perché sono scientificamente inadeguati ed impediscono di integrare le diverse informazioni sulla malattia mentale. Il pluralismo empirico mostra una rigorosa, sebbene variegata visione dell’eziologia delle malattia mentale. Criticamente esso è basato non su come vorremmo che fosse il mondo, ma su come i fattori di rischio causali sono distribuiti nei fatti.

Commento personale: ammiro molto Kenneth Kendler (New York City, 1950), uno dei pochissimi ricercatori che conoscono molto bene la filosofia. Una mente lucida e critica, un vero riferimento, da 30 anni.


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